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ECONOMIA

Conti pubblici

Pensioni, il sottosegretario Zanetti: "Escludo restituzione a tutti"

"Occorre farlo per le fasce più basse", ha detto Zanetti, sottolineando che la sua è un'opinione espressa "a titolo personale". Intanto fonti Ue avvertono: "La sentenza della Consulta va attuata senza sforare il Patto", mentre la Cgia di Mestre sostiene che il 'buco' sulle pensioni costerà all'Italia oltre 16,6 miliardi di euro

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"Escludo che sia possibile restituire a tutti l'indicizzazione delle pensioni: per quelle più alte sarebbe immorale e il Governo deve dirlo forte". Così il sottosegretario all'Economia e segretario di Scelta civica, Enrico Zanetti, in merito alla sentenza della Corte costituzionale sullo stop al blocco dell'indicizzazione delle pensioni previsto dalla riforma Fornero. "Occorre farlo per le fasce più basse", ha aggiunto Zanetti, che ha sottolineato che la sua è un'opinione espressa "a titolo personale".

"Il Governo - ha spiegato Zanetti - è al lavoro in questo momento per creare una situazione sostenibile, ma per quanto riguarda Scelta civica dico che è impensabile pensare di andare a restituire l'indicizzazione anche per le pensioni di molte volte superiori alla minima in un contesto in cui si sono chiesti sacrifici importanti ai pensionati di domani che avranno il contributivo e non il retributivo e ai quasi pensionati che si sono visti spostare l'asticella proprio in vista del traguardo". "Ciascuno deve fare la sua parte", ha sottolineato il sottosegretario all'Economia.

Fonti Ue: "Sentenza Consulta va attuata senza sforare Patto"
Intanto Bruxelles "aspetta la decisione del Governo su come attuare la sentenza della Consulta e ne valuterà l'impatto sui conti", ma "questo non deve compromettere l'impegno italiano a rispettare le regole del Patto": così fonti Ue, precisando che "la sostenibilità dei conti deve restare una priorità anche alla luce dell'alta spesa pensionistica".

La Commissione europea è in contatto con le autorità italiane e si aspetta notizie al più presto. Non c'è una vera scadenza per presentare le decisioni del Governo a Bruxelles, ma c'è una circostanza significativa che potrebbe accelerare le mosse italiane: il 13 maggio verranno presentate le Raccomandazioni specifiche per Paese (CSR), il documento annuale con cui la Commissione dà agli Stati 'pagelle' e 'compiti a casa', ovvero una valutazione complessiva dell'andamento dei conti pubblici in relazione agli obiettivi di bilancio fissati, e un esame delle riforme in corso e del loro impatto.

Se l'Italia non invierà prima del 13 maggio alcuna informazione sulle misure compensative che intende attuare, quello sui suoi conti rischia di essere un giudizio 'sospeso', sul quale potrebbe presto abbattersi una tegola che costringerebbe Bruxelles a rivedere i dati sia sul deficit che sul debito del 2015.

Cgia: Il 'buco' costerà all'Italia 16,6 mld euro
Dopo la decisione della Consulta il 'buco' sulle pensioni costerà all'Italia oltre 16,6 miliardi di euro. Lo sostiene la Cgia di Mestre sull'importo complessivo che l'Inps rischia di restituire ai 5 milioni di pensionati che hanno subito il mancato adeguamento Istat disposto dal governo Monti con il "Salva Italia" che è stato calcolato al netto dell'Irpef. Per la Cgia il blocco avvenuto nel 2012-2013 ha interessato i pensionati che percepiscono un assegno mensile netto superiore a 1.088 euro.