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Calcio

Tifo violento, il fenomeno in Europa

Teppisti che si sfogano quando la loro squadra è intrasferta. Tra le tifoserie più temute quelle di Feyenoord, Stella Rossa e Wisla Cracovia

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di Alberto GioffredaRoma
Feyenoord, Stella Rossa, Wisla Cracovia. Non sono solo nomi di squadre ma anche lo spauracchio delle polizie di tutta Eruopa. Perchè quando i loro club sono impegnati in traferta per le competizioni continentali si distinguono sempre per atti violenti.

Olanda-Feyenoord
L'esempio più recente che abbiamo conosciuto in Italia, è quello dei tifosi di Rotterdam. Solo in quest'ultima stagione sono stati protagonisti di vandalismo a Rijeka, a Instabul e infine a Roma, con lo sfregio alla fontana della Barcaccia. Nell'ottobre 2014, sempre in Europa League, in occasione della gara giocata in trasferta contro i croati del Rijeka, gli hooligans olandesi hanno bloccato un gruppo di tifosi locali dentro un pub facendoli bersaglio di un fitto lancio di bottiglie di vetro. Già a luglio si erano fatti notare per gli scontri con quelli del Besiktas, scoppiati anche a causa di cori anti-Islam e insulti ad Allah. In patria sono particolarmente temute le sfide contro l'Ajax, con tanto di slogan antisemiti motivati dal falso mito delle origini ebraiche del club di Amsterdam. 

Polonia-Wisla Cracovia
Già nel 1943 gli ultrà del Wisla si scontrarono con quelli del Cracovia durante un match clandestino, interrompendo il gioco e dandosi la caccia a vicenda per ore lungo le strade della città. Nel 1998 lanciarono un coltello dagli spalti che colpì alla testa Dino Baggio provocandogli una ferita con cinque punti di sutura. Nel maggio del 2006, 50 poliziotti furono feriti (e 30 di loro ricoverati) negli scontri scoppiati dopo un match contro il Legia Varsavia che portarono all'arresto di 230 ultrà. Un anno dopo, nel 2007, gli hooligans del Wisla uccisero un membro della tifoseria del Korona Kielce, all'epoca dei fatti alleata con il Cracovia. 

Serbia-Stella Rossa Belgrado
La leggenda dei Delije (letteralmente 'eroi'). Racchiudono diversi gruppi di ultrà che seguono le varie squadre della polisportiva Stella Rossa di Belgrado, e negli Anni 90 sono stati bacino di reclutamente per le Tigri di Arkan. È in quel periodo di guerra - negli ultimi anni della Jugoslavia - che si è sviluppata la rivalità con la Dinamo Zagabria. Nel maggio 1990 l'episodio più noto: un gruppo di tifosi della Stella Rossa, in trasferta al Maksimir di Zagabria, cominciarono a lanciare cori nazionalisti e offensivi nei confronti dei croati, fino ad arrivare ad aggressioni fisiche con coltelli e sedie. In quell'occasione Zvonimir Boban, all'epoca giocatore della Dinamo, sferrò un calcio a un agente di polizia che stava picchiando un tifoso di casa. 'Eterno', invece, il derby con il Partizan Belgrado. Tanto che il 26 aprile 2015 non sono mancati i tafferugli che hanno provocato una cinquantina di feriti, fra cui 20 agenti, e 40 arresti.

Spagna-Atletico Madrid
Famosi per i 'materassi' (il soprannome colchoneros significa 'materassai') e per le simpatie franchiste, gli ultrà dell'Atletico Madrid sono tornati prepotentemente alla ribalta il 30 novembre 2014, con gli scontri avvenuti prima del match di Liga con il Deportivo La Coruña e culminati nell'uccisione di Francisco Taboada (Jimmy per gli amici), 43enne galiziano picchiato e gettato nel fiume Manzanarre. È stata quella la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando il club della capitale spagnola a cacciare dallo stadio il gruppo ultrà Frente Atletico. Il 16 dicembre 2014, una retata della polizia si è conclusa con l'arresto di 30 esponenti della tifoseria.

Grecia-Panathinaikos e Olympiakos
Al termine dell'ultimo derby di Atene Panathinaikos-Olympiacos Pireo, finito 2-1 per i verdi, ci sono stati 11 arresti, mentre un giocatore dell'Olympiacos, il nigeriano Michael Olaitan, ha perso conoscenza durante il primo tempo ed era stato ricoverato in ospedale, dove gli era stata diagnosticata una miocardia dovuta a spavento, ansia e stress. L'ex laziale Kasami, ora all'Olympiacos, è invece stato colpito alla testa, per fortuna senza gravi conseguenze, da un petardo lanciato contro di lui dagli spalti mentre si avviava a sedersi sulla panchina della sua squadra. Yannis Anastasiou, allenatore del 'Pana', è stato 'centrato' alla testa da un bicchiere pieno lanciato anche questo dalle gradinate.