Un gol di Danilo affonda il Napoli

Kurtic stende l'Atalanta

1411322181842_atalanta.jpgIl Napoli affonda a Udine e sprofonda in una crisi nera. Ancorata a soli tre punti in classifica, sempre più distante da Juventus e Roma, già in fuga nella corsa scudetto. L'Udinese centra l'impresa, grazie a un gol di Danilo su punizione del solito Di Natale. Il Friuli torna il suo fortino. Benitez opta per un massiccio turn-over dopo gli impegni di coppa. Relega in panchina Mertens, Callejon. Dietro a Higuain si affida a Michu e Insigne. Stramaccioni risponde con l'annunciata rivoluzione di modulo. Difesa a quattro e due trequartisti alle spalle di Di Natale, con Muriel in panchina, per dare maggiore densità a centrocampo e spezzare la velocità offensiva dei partenopei.


Il canovaccio tattico regala poche emozioni nella prima frazione di gara: si esaurisce tutto nel palo colpito da Gargano al 36'. Se si toglie un tiro debole e centrale, quasi un passaggio di Michu un paio di minuti prima, che Karnezis non ha alcuna difficoltà a bloccare, è praticamente il primo e ultimo tiro nello specchio della porta della prima frazione di gara. L'Udinese si propone solo con un tiro di Badu dalla destra, che termina sul fondo senza neppure scomodare Rafael. Se spera di restare in scia di Juventus e Roma, che volano nel duello a distanza, appaiate in vetta alla classifica, ancora a punteggio pieno dopo due giornate, il Napoli deve fare più e meglio di così. Ci prova nella ripresa. A segnare il cambio di passo è l'innesto di Callejon.


E' in campo da appena un minuto quando, al 19', insieme a Higuain costringe Karnezis alla doppia parata. L'illusione dura appena sei minuti. La spegne Danilo al 26'. E' sua la deviazione in rete da sottomisura dalla sinistra su una punizione dalla distanza del solito Di Natale, sporcata da un rinvio non perfetto di Koulibaly: Udinese in vantaggio. Benitez prova a correre ai ripari con un doppio cambio Mertens e De Guzman per Michu e Insigne. Ma è troppo tardi. Riesce solo a produrre una serie di angoli a ripetizione che non spostano il risultato. L'Udinese stringe i denti, soffre gli assalti del Napoli, ma sfrutta ogni occasione per ripartire in contropiede e alzare la squadra per prendere ossigeno. Alla fine il risultato non cambia: Stramaccioni si gode la vittoria, Benitez torna a Napoli con una sconfitta che sa di crisi.   


C'è voluto un gol di Kurtic, che era entrato da appena due minuti, un paio di prodezze di Neto e una gara di sofferenza e concretezza alla Fiorentina per conquistare la prima vittoria in campionato. Battuta a Bergamo un'Atalanta bella e sterile, che forse non avrebbe meritato una punizione così severa. Il primo tempo è frizzante e ai punti avrebbe premiato l'Atalanta, più concreta nelle verticalizzazioni e nei cambiamenti di gioco soprattutto nella prima mezzora. La Fiorentina  si salva al 17' quando perde palla, recupera palla D'Alessandro che si invola in contropiede. Pallone in area per Baokye che spara da pochi metri. Miracoloso intervento di Neto che tocca la palla e la devia sul palo.   Anche Estigarribia si  mette in evidenza prima che due volte Alonso e poi Cuadrado facciano venire i brividi al portiere Sportiello.


C'è spazio anche per un rigore reclamato da Aquilani con l'arbitro Russo che lascia correre e poi tutto viene rinviato alla ripresa. La beffa per l'Atalanta, che inizia con cipiglio e coraggio, si concretizza al 13': Mati serve Kurtic, entrato da appena due minuti, che da destra converge a sinistra per colpire in diagonale spedendo in rete. I bergamaschi accusano il  colpo e rischiano la botta del ko ma prima Gomez e poi Ilicic vengono neutralizzati in extremis. L'Atalanta prova il forcing nel quarto d'ora finale, dopo l'ingresso di Bianchi ma Neto salva la porta viola prima su Benalouane e poi due volte (con l'aiuto anche del palo) sul Papu Gomez. L'ultimo brivido nel recupero quando Alonso salva su tiro a colpo sicuro di Boakye. Per Montella sono tre punti d'oro, per la squadra di Colantuono una beffa.

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  • pubblicato21.09.2014
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